Non ci potevo credere, quando ho visto il servizio delle IENE (link in fondo) sul macabro e orribile fenomeno di BLUE WHALE, Balenottera Azzurra, che si sta diffondendo in modo virale nei Socialnetwork. Le balene, animali che nell’immaginario, almeno nel mio – e forse in quello di molti – rappresentano il gigante buono. Creature placide che non fanno male a nessuno e vivono cantando. Come possono diventare l’icona di qualcosa di orribile e tremendo? Lo diventano partendo da uno strano comportamento che le riguarda e che rappresenta, per molti versi, qualcosa di ancora inspiegabile: il suicidio di massa. Sì, perché alle volte succede. Decine di questi placidi cetacei sembrano cercare la morte spiaggiandosi. L’inquinamento dei mari, i sonar che le disorientano, o chissà cos’altro sono le ipotesi avanzate dai biologi del comportamento. Ma non c’è nulla di certo.
Ecco che allora le balene azzurre divengono icona d’orrore.
Tutto è partito da un social diffuso in Russia, una sorta di Facebook, e rientra in una più ampia casistica di “Giochi estremi” che hanno sempre più accoliti tra i giovani e i giovanissimi.
In sostanza si tratterebbe di un gioco che, plagiando le fragili menti dei giovani, arriva a spingerli al suicidio gettandosi dal palazzo più alto della città, con l’obbligo di farsi riprendere mentre si compie l’atto estremo. Sembra impossibile, ma ci sono centinaia di testimonianze video di questi suicidi. La cosa disarmante, che fa sentire indifesi di fronte a questo fenomeno, è che i genitori e gli amici di queste vittime dichiarano che non c’era nulla nel comportamento e negli atteggiamenti di questi ragazzi che potesse far presagire una tragedia del genere. Non si trattava, per lo più, di ragazzi depressi, vittime di bullismo o comunque in uno stato di profondo disagio. A sentire le dichiarazioni di coloro che sono stati intervistati, si trattava di giovani normalissimi, amanti della vita, con amici e interessi che non avevano particolari problemi a scuola. Tutto ciò fa sentire i genitori impotenti. Come difendere i propri figli da una cosa del genere?
È davvero così fragile la psicologia dei ragazzi d’oggi? Se è possibile spingere più di 130 ragazzi russi “normali” a togliersi la vita in 50 giorni di plagio (questa è la durata del “gioco”), solo attraverso messaggi e video accessibili da tutti attraverso un cellulare, cos’altro è possibile fargli fare?
Lo scollamento dalla realtà che sempre più distorce le menti delle persone può portare a qualsiasi cosa, soprattutto quando gestito da “esperti” della mente e del comportamento senza scrupoli, che sono in grado di muovere i fili delle persone inconsapevolmente trasformate in burattivi.
Ma forse questo fenomeno non è così grave come sembra, alcuni mettono le mani avanti e avvertono del possibile allarmismo tipico dell’informazione. Di fatto non sembrano esserci prove certe del legame con i suicidi dei giovani e Blue Whale. È vero però che il tasso dei suicidi sta aumentando nel mondo e questo è un fatto veramente sconfortante, che dovrebbe farci riflette sulla società, sul mondo che stiamo costruendo, sui valori, eccetera.
Resto comunque pietrificato alla sola idea che sia sempre più facile e possibile portare ad atti così estremi i giovani, che sono il nostro futuro, che sono l’unica cosa che veramente conta. Rischiare la vita ed arrivare a togliersela in diretta streaming sembra essere lo sport dilagante…
Per approfondire:
(articolo: http://www.ilpost.it/2017/05/17/blue-whale-suicidi/)
(servizio delle IENE: http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/viviani-blue-whale-suicidarsi-per-gioco_721232.html)