Vercelli, 07 novembre 2015
Una bella giornata, a partire dal clima, praticamente primaverile, ma con i colori autunnali, per me il massimo del godimento. Poi il contesto: una splendida piazza di Vercelli, città che non avevo mai frequentato – non che oggi abbia fatto il turista, ma l’impressione è certamente positiva. Il luogo del seminario: Salone S. Eusebio, notevole e austero. I relatori della mattinata: eccellenti voci dell’ambiente scientifico, ricercatori di fama internazionale che qui vado ad elencare in ordine di apparizione:
- Michele di Francesco, docente di filosofia della mente.
- Pierdomenico Perata, docente di fisiologia vegetale.
- Giorgio Vallortigara, docente di neuroscienze.
- Stefano Cappa, docente di fisiologia del linguaggio.
- Claudia Bianchi, docente di filosofia del linguaggio.
Poi, ovviamente, il tema:: “I linguaggi del vivente” – Neuroscienze e comunicazione. Fantastico!
Che dire, avrei ascoltato le loro relazioni ancora per ore, affascinato, e mi permetto, umilmente, di fare una particolare menzione alle doti oratorie, la chiarezza d’esposizione e tutto ciò che si deve ad un buon divulgatore appassionato della materia che tratta, a Pierdomenico Perata, che – lo ammetto – non conoscevo, ma che mi ha piacevolmente coinvolto in un argomento – i sensi delle piante e la loro comunicazione – che troppo raramente viene trattato e che si rivela essere estremamente affascinante. Invidio i suoi studenti della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa; non sempre si hanno insegnanti capaci di trasmettere ciò che li appassiona, e questo può fare la differenza, molta differenza, sulla formazione dello studente.
La sala era gremita, in un sabato mattina, e non è poco, direi; tutti lì per ascoltare le relazioni di ricercatori che parlavano dei viventi e di come si interfacciano con il mondo. Cose affascinanti, coinvolgenti che portano a riflettere sul nostro rapporto con il mondo che ci circonda. Insomma, in una parola: cultura. Di cui non ce n’è mai abbastanza, e di cui oggi, soprattutto oggi, si sente così bisogno.
Mi concedo anche una piccola critica – senza entrare troppo nello specifico – nei confronti del dottor Pier Giorgio Fossale, coordinatore e presentatore dell’evento, presidente dell’ordine dei medici di Vercelli, che a mio avviso si sarebbe potuto risparmiare, soprattutto in quella sede, le allusioni ironiche alla recente polemica sul consumo di carne.
Ognuno ha la sua opinione, ma in una sala di persone intente ad ascoltare, affascinate, il modo in cui i viventi tutti si interfacciano tra loro e il mondo, e la coesione tra le varie forme di vita – la nostra compresa – sollevare temi come il mangiar animali vs. veganesimo mi è sembrato quantomai inappropriato. Senza poi considerare il punzecchiare con allusioni quantomai antropocentriche – e non ho detto “volutamente” antropocentriche – i relatori che, elegantemente, hanno glissato con un mezzo sorriso stiracchiato. Non era certo luogo di polemica quello, e forse io sono un po’ troppo malizioso da questo punto di vista e i miei “nervi scoperti” a tal proposito alle volte iper-reagiscono. Se ho malinteso porgo le mie scuse.
Comunque, il mio giudizio è certamente molto positivo e credo che più spesso e in più contesti questi affascinanti temi dovrebbero essere trattati, soprattutto da persone capaci di trasmettere e coinvolgere, come i relatori di questo seminario.
Porgo loro i miei modesti e sentiti complimenti.
Luca Spennacchio
Leave A Comment