Riporto qui sotto un interessante articolo apparso su National Geographic.it in merito all’interesse da parte degli studiosi delle funzioni cognitive canine e più in generale al loro cervello perché ci faciliterebbe capire il nostro.
Vorrei solo fare qualche piccola osservazione, come spunto di riflessione.
Nella storia uomo-cane, storia millenaria, sembra che il cane sia stato l’elemento magmatico, cioè flessibile all’adattarsi al partner umano mentre noi, l’altro, granitici nella nostra dimensione di antropomorfe particolarmente perspicaci.
Sono profondamente convinto che la relazione intacchi entrambi gli elementi coinvolti, quindi credo che sì, il cane sia così grazie al lungo tempo trascorso con Homo spaiens sapiens, ma parimenti credo che anche l’uomo sia così com’è grazie al lungo tempo trascorso con il Canis lupus familiaris. Questa convivenza si è dimostrata adattativa e perciò in qualche modo può aver lavorato come elemento selettivo.
Comunque, ecco l’interessante articolo:
http://www.nationalgeographic.it/scienza/2014/04/24/news/il_lato_umano_del_cervello_dei_cani-2112826/?ref=fbng
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