18/7/2007
L’animale era “reo” di tre aggressioni. La decisione è della Cassazione elvetica
LOSANNA Condannato all’abbattimento dall’Ufficio cantonale ginevrino di veterinaria (Ocv) perchè «reo» di tre aggressioni, un cane di quattro anni della razza “Presa Canario” è stato provvisoriamento graziato dal Tribunale federale, la Cassazione elvetica. Il cane sarà sottoposto all’esame delle competenti autorità, che dovranno pronunciarsi sulla sua effettiva pericolosità e quindi decidere il suo destino. Se «assolto», dovrà cambiare proprietario, puntualizza la Corte suprema in una sentenza pubblicata oggi. Secondo numerose testimonianze, nonostante i tre incidenti a suo carico (ha azzannato la proprietaria di un bovaro bernese, un fox terrier e un gendarme, peraltro senza gravi conseguenze), il cane in questione solitamente è docile e «si comporta bene». Da quanto emerso, sarebbe piuttosto il suo proprietario ad avere un atteggiamento aggressivo e ad essere inabile a tenere cani pericolosi. L’uomo si è dimostrato minaccioso anche nei confronti del personale dell’ufficio di veterinaria, al quale ha dichiarato di aver fatto «vent’anni di galera» e di essere «capace di uccidere». Posto sotto sequestro per ordine dell’ufficio di veterinaria da quando ha morsicato un gendarme, qualora sfuggisse all’eutanasia il cane dovrà perciò essere affidato a un ente di protezione degli animali o a una società cinefila, precisano i giudici di Mon Repos. In ogni caso non potrà essere riconsegnato all’attuale proprietario.
L’animale era “reo” di tre aggressioni. La decisione è della Cassazione elvetica
LOSANNA Condannato all’abbattimento dall’Ufficio cantonale ginevrino di veterinaria (Ocv) perchè «reo» di tre aggressioni, un cane di quattro anni della razza “Presa Canario” è stato provvisoriamento graziato dal Tribunale federale, la Cassazione elvetica. Il cane sarà sottoposto all’esame delle competenti autorità, che dovranno pronunciarsi sulla sua effettiva pericolosità e quindi decidere il suo destino. Se «assolto», dovrà cambiare proprietario, puntualizza la Corte suprema in una sentenza pubblicata oggi. Secondo numerose testimonianze, nonostante i tre incidenti a suo carico (ha azzannato la proprietaria di un bovaro bernese, un fox terrier e un gendarme, peraltro senza gravi conseguenze), il cane in questione solitamente è docile e «si comporta bene». Da quanto emerso, sarebbe piuttosto il suo proprietario ad avere un atteggiamento aggressivo e ad essere inabile a tenere cani pericolosi. L’uomo si è dimostrato minaccioso anche nei confronti del personale dell’ufficio di veterinaria, al quale ha dichiarato di aver fatto «vent’anni di galera» e di essere «capace di uccidere». Posto sotto sequestro per ordine dell’ufficio di veterinaria da quando ha morsicato un gendarme, qualora sfuggisse all’eutanasia il cane dovrà perciò essere affidato a un ente di protezione degli animali o a una società cinefila, precisano i giudici di Mon Repos. In ogni caso non potrà essere riconsegnato all’attuale proprietario.
20/7/2007
Svizzera: rapisce il cane “graziato” dal giudice
«Per lui sono pronto a tutto» dice il padrone.
Svizzera: rapisce il cane “graziato” dal giudice
«Per lui sono pronto a tutto» dice il padrone.
GINEVRA Quella di “Maximus”, un Presa Canario di quattro anni residente per ora in Svizzera, sembra diventare una telenovela senza fine.Avevamo già raccontato la sua storia: condannato a morte a Ginevra dopo tre aggressioni, il cane era stato temporaneamente “graziato” dal Tribunale Federale, massima istanza giudiziaria elvetica, che aveva ordinato un periodo di osservazione per valutazione. Ma ecco che il padrone è riuscito a rapire “Maximus” dal canile cantonale di Ginevra dove era stato confinato, scrive oggi la stampa svizzera. Il padrone, un certo Pascal con un «passato giudiziario pesante alle spalle» secondo le sue stesse dichiarazioni, spiega di volerlo portare in Italia. «Max è nato in Italia e ci ritornerà. Per lui sono pronto a tutto», ha affermato in un’intervista pubblicata dal quotidiano “Le Matin” con tanto di foto. La polizia ricerca Max. Il tribunale aveva stabilito che il cane non doveva in ogni caso restare con il padrone – ritenuto non in grado di gestire un Presa Canario – ma essere affidato ad un organo di protezione degli animali.
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